lunedì, ottobre 01, 2007

Stupefazione

Il 29 gennaio 2007, il Prof. Bernard Lewis, rinomato studioso del Medio Oriente e dell'islamismo, affermava dalle pagine del Jerusalem Post che l'Islam potrebbe essere presto la forza prevalente in Europa, giacchè il vecchio continente, nel nome del politicamente corretto, ha rinunciato alla battaglia per il controllo sulla cultura e sulla religione. Precisava il vegliardo che la filosofia della "mutua distruzione assicurata" (MAD, Mutual Assured Destruction), che ha impedito alla ex Unione Sovietica e agli USA di utilizzare le armi nucleari, reciprocamente gli uni agli altri puntate, non si applicherebbe al presidente iraniano Ahmadinejad. Esibendosi quindi nei consueti presagi di sciagura il novantunenne Lewis affermava lapidariamente che "per lui [Ahmadinejad] la reciproca distruzione non è un deterrente, bensì un incentivo ...Sappiamo già che a loro [l'iran, diretto dagli ayatollah] non importa nulla uccidere a masse la loro stessa gente. Lo abbiamo visto di continuo. Se ne uccidono un gran numero, stanno facendo loro un favore, dandogli un veloce e gratuito lasciapassare per il paradiso". "Trovo tutto questo molto allarmante", concludeva Lewis. Noi, viceversa, troviamo molto allarmanti le sue parole e stupefacente il fatto che ancora qualcuno gli conceda la carta, i kbyte e le pozioni ricostituenti per elaborare e diffondere le sue idee. Naturalmente le parole dell'ottuagenario, eminenza grigia dei neocon USA, filo israeliano e propugnatore dello scontro di civiltà, si commentano da sole, così come risulta ad una media sensibilità stupefacente e senza giustificazione l'apologia della lotta per il controllo della cultura e della religione. Ma il suo messaggio apocalittico, lanciato sul maggior quotidiano israeliano in gennaio, trova purtroppo riscontro nella fragilità popolare, se è vero che - come riferisce oggi Ha'aretz - secondo un sondaggio canadese il 72% degli israeliani sostiene l'uso delle armi nucleari in specifiche circostanze. Ovvio che quest'ultima precisazione ("specifiche circostanze"), tuttavia, non è in nulla tranquillizzante. Da un lato perchè, se mancasse, vorrebbe dire che le armi nucleari possono essere utilizzate sempre e comunque, a puro libito del capo di stato maggiore, ministro o generale di turno, dall'altro perchè approssimativamente metà dei sostenitori israeliani della bomba atomica, secondo lo stesso sondaggio, ne auspicano l'uso in funzione preventiva e l'altra metà non fa distinzioni, giustificandone l'utilizzo, genericamente, in caso di guerra. In questa situazione e fermo restando che l'Iran ha reiteratamente affermato di non considerare praticabile la deriva nucleare, se i dirigenti della Repubblica Islamica cercassero un buon motivo per munirsi di un deterrente, al fine di equilibrare le posizioni nell'area del Medio Oriente, esso sarebbe già bell'e pronto, fornito dagli sproloqui senili di Lewis - peraltro non da solo - e dalle applicazioni concrete che l'insipienza suicida del guerrafondaio medio, nello Stato ebraico, deriva dal suo verbo malato.

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